Secondo le stime, negli ultimi sette anni le imprese iscritte all’Albo Nazionale Gestori Ambientali nella sezione Marche, e autorizzate alla gestione dei rifiuti da costruzione e demolizione (oltre 5mila operatori), potrebbero aver movimentato circa due milioni di tonnellate di macerie post sisma. Sul territorio regionale la capacità industriale di trasformarle in nuovi materiali per l’edilizia non manca, ma da sola non basta a suggellare il connubio tra ricostruzione ed economia circolare.
Il Presidente ANPAR Paolo Barberi lo ha evidenziato con estrema chiarezza: “In maniera provocatoria invito a fare molta attenzione a conferire le macerie negli impianti di riciclo delle Marche.

Se il mercato non parte, infatti, è meglio trovare nuove discariche da riempire. Nuove discariche nelle quali buttare via quella risorsa preziosa che sono i rifiuti inerti. Servono nuovi Criteri Ambientali Minimi – spiega – nuovi capitolati di gara e un dialogo sempre più serrato tra cabina di regia PNRR, i ministeri dell’Ambiente e delle Infrastrutture, Consiglio superiore dei lavori pubblici e stazioni appaltanti”.

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