Codice Etico

Codice Etico

Approvato il 18 maggio 2017 dall’Assemblea dei Soci

Indice

Sezione I: Principi ispiratori

Sezione II: Doveri e obblighi degli associati

Sezione III: Doveri e obblighi dei vertici associativi

Sezione V: Doveri e obblighi del comitato tecnico e delle commissioni

Sezione V: Doveri e obblighi dei rappresentanti esterni

Sezione VI: Organi di tutela

 

Sezione I

Principi Ispiratori

Introduzione

E’ convincimento di ANPAR (in seguito la “Associazione”) che l’etica nella conduzione dell’operatività sia la condizione per il successo dell’associazione e strumento per la promozione della propria integrità di immagine, elemento quest’ultimo, che rappresenta un valore primario ed essenziale.

Per questo l’associazione ha deciso di adottare il seguente codice etico che, in linea con i principi di lealtà e onestà già condivisi nello Statuto, è volto a regolare, attraverso norme comportamentali, l’attività degli associati e dei collaboratori di ogni livello dell’associazione.

A tal fine, appare opportuna la preliminare definizione di alcuni elementari principi che informeranno sia l’azione della associazione sia le norme interne adottate con il seguente Codice Etico.

1. Imparzialità, non discriminazione ed uguaglianza

Nella relazione con i propri interlocutori, la gestione dei collaboratori, l’organizzazione della prassi operativa, i rapporti con la Pubblica Amministrazione e gli associati tutti, con la comunità e le Istituzioni che la rappresentano, l’associazione e gli associati evitano ogni discriminazione in base all’età, al sesso, allo stato di salute, alla razza, alla nazionalità, alle opinioni politiche e alle credenze religiose ed operano ispirandosi a criteri di obiettività, trasparenza ed imparzialità.

Le regole riguardanti i rapporti tra l’associazione e le parti interessate sono uguali per tutti.

2. Correttezza in caso di potenziali conflitti di interesse

Nella conduzione di qualsiasi attività devono sempre evitarsi situazioni in cui i soggetti coinvolti nelle prassi operative siano, o possano anche solo apparire, in conflitto di interessi. Con l’espressione “conflitto di interessi” si intende sia il caso in cui un associato persegua, per conto proprio o altrui, un interesse diverso dalle direttive dell’associazione, sia l’ulteriore ipotesi nella quale i rappresentanti dell’associazione agiscano in contrasto con i doveri fiduciari legati alla loro posizione.

3. Riservatezza

L’associazione assicura la riservatezza delle informazioni in proprio possesso e si astiene dal ricercare dati riservati, salvo il caso di espressa e consapevole autorizzazione. In tal caso, l’associazione rispetterà scrupolosamente le norme vigenti del d.lgs., 30 giugno 2003, n. 196 e s.m.i. (Codice in materia di protezione dei dati personali) e le disposizioni regolamentari emesse dall’Autorità Garante della privacy ai sensi degli artt. 154 ss. del citato Codice in materia di protezione dei dati personali.

I collaboratori dell’associazione sono tenuti a non utilizzare informazioni riservate per scopi non connessi con l’esercizio della propria attività.

4. Relazione con gli associati

L’associato, anche potenziale, non è solo un partecipante alle votazioni, ma un soggetto con opinioni e preferenze morali di vario genere. Per orientarsi nelle delibere associative egli necessita pertanto di tutte le informazioni rilevanti disponibili.

L’associazione crea le condizioni affinché la partecipazione degli associati alle decisioni di loro competenza sia diffusa e consapevole. A tal fine, essa promuove la parità di informazioni e tutela l’interesse della associazione e della totalità degli associati da iniziative di coalizioni tra associati volte a far prevalere interessi particolari.

5. Valore delle risorse

L’associazione si impegna a valorizzare le risorse umane che rivestono incarichi associativi o che rappresentano l’Associazione in organismi esterni, ritenute assolutamente necessarie per il raggiungimento della propria missione operativa.

In funzione di tale scopo, l’associazione promuove il valore delle stesse per migliorare ed accrescere il patrimonio e la competitività delle competenze possedute.

6. Integrità della persona

L’associazione garantisce l’integrità fisica e morale dei propri collaboratori nonché condizioni di lavoro rispettose della dignità individuale ed ambienti di lavoro sicuri e salubri.

La stessa, per tali motivi, non tollererà richieste o minacce volte ad indurre taluno ad agire contro la legge e il Codice etico o ad adottare comportamenti lesivi delle proprie convinzioni morali e personali.

Eventuali casi di coinvolgimento di un collaboratore o di un membro dell’associazione stessa in azioni di carattere legale, saranno valutati di volta in volta dall’organo di tutela individuato.

7. Trasparenza e completezza delle informazioni

Gli associati ed i collaboratori sono tenuti a dare informazioni complete, trasparenti, comprensibili ed accurate, in modo tale che, nell’impostare rapporti con l’associazione, i vertici associativi siano in grado di prendere decisioni autonome e consapevoli degli interessi coinvolti, delle alternative e delle conseguenze rilevanti.

8. Qualità dei servizi e dei prodotti

L’associazione orienta la propria attività alla soddisfazione ed alla tutela dei propri associati, dando ascolto alle richieste che possano favorire un miglioramento della qualità del servizio offerto.

Per questo motivo indirizza le proprie attività operative e di rappresentanza verso elevati standard di qualità dei servizi proposti agli associati.

9. Responsabilità verso la collettività

L’associazione è consapevole dell’influenza che le proprie attività possono avere sulle condizioni e sul benessere generale della collettività ed opera attraverso un rigoroso programma di autocontrollo.

Sezione II

Doveri e obblighi degli associati

Come imprenditori:

Gli imprenditori associati dovranno essere compartecipi nel perseguire gli obiettivi nel rispetto delle regole, poiché ogni singolo comportamento non eticamente corretto provoca conseguenze negative nell’ambito associativo, danneggiando l’immagine della categoria di fronte all’opinione pubblica, al legislatore e alla pubblica amministrazione.

Gli imprenditori aderenti all’associazione devono tener presente che ogni loro azione, sia nella funzione professionale sia in quella associativa, provoca, di riflesso, ricadute nell’ambito della categoria e del sistema associativo. Essi pertanto si impegnano:

  • ad applicare compiutamente leggi e norme tecniche in vigore e in particolar modo ad apporre la marcatura CE ai propri prodotti secondo il pertinente livello di attestazione;

  • ad operare solo con impianti dotati di regolare autorizzazione, anche in sede di eventuali campagne mobili;

  • a fornire ai propri clienti tutte le informazioni tecniche e tecnologiche relativamente al prodotto, all’impiego previsto nonché alle prestazioni normate;

  • ad applicare i contratti di lavoro, a comportarsi con giustizia ed equità nei confronti dei propri collaboratori, favorendone la crescita professionale e salvaguardando la sicurezza e l’igiene sul lavoro;

  • a rispettare le prescrizioni richieste dal Testo Unico sulla Sicurezza (decreto legislativo 81/2008) e a promuoverne l’applicazione a tutti i livelli aziendali;

  • ad assumere un atteggiamento equo e corretto nei confronti di clienti, fornitori, concorrenti e parti interessate;

  • a rispettare la normativa ambientale in vigore così come da prescrizioni autorizzative;

  • a considerare la tutela dell’ambiente e la prevenzione di ogni forma di inquinamento un principio ispiratore per la propria attività;

  • a mantenere rapporti ispirati a correttezza ed integrità con la Pubblica Amministrazione e con i partiti politici;

Come associati:

  • a partecipare alla vita associativa;

  • a contribuire alle scelte associative in piena integrità ed autonomia da pressioni interne ed esterne, avendo come obiettivo prioritario l’interesse dell’intera categoria e dell’associazione;

  • ad instaurare e mantenere un rapporto associativo pieno, ed escludere la possibilità di rapporti associativi con organizzazioni del settore concorrenti o conflittuali; a comunicare preventivamente all’associazione altre diverse adesioni;

  • a rispettare le direttive che l’associazione deve fornire nelle diverse materie e ad esprimere le personali posizioni preventivamente nelle sedi proprie di dibattito interno;

  • ad informare tempestivamente l’associazione di ogni situazione suscettibile di modificare il suo rapporto con gli altri imprenditori e/o con l’associazione, chiedendone il necessario ed adeguato supporto.

Sezione III

Doveri e obblighi dei vertici associativi

L’elezione dei vertici associativi è subordinata alla verifica della piena rispondenza dei candidati ad una rigorosa e sostanziale aderenza ad ineccepibili comportamenti personali, professionali ed associativi.

I candidati si impegnano quindi a fornire alle istanze competenti tutte le informazioni necessarie e richieste.

I nominati si impegnano a:

  • assumere gli incarichi per spirito di servizio verso gli associati, l’associazione e le parti interessate, senza avvalersene per vantaggi diretti o indiretti. Tutte le cariche associative sono gratuite;

  • mantenere un comportamento ispirato ad autonomia, integrità, lealtà e senso di responsabilità nei confronti degli associati e delle istituzioni, azzerando le personali opzioni politiche nel corso dell’incarico;

  • seguire le direttive associative, contribuendo al dibattito nelle sedi proprie, ma mantenendo l’unità dell’associazione verso il mondo esterno;

  • fare un uso riservato delle informazioni di cui vengono a conoscenza in virtù delle proprie cariche;

  • considerare e trattare gli associati con eguale dignità, a prescindere dalle dimensioni e dalla storia della loro impresa;

  • mantenere con le forze politiche un comportamento ispirato ad autonomia ed indipendenza, fornendo informazioni corrette per la definizione dell’attività legislativa ed amministrativa;

  • coinvolgere effettivamente gli organi decisori dell’associazione per una gestione partecipata ed aperta alle diverse istanze;

  • rimettere il proprio mandato qualora per motivi personali, professionali o oggettivi la loro permanenza possa essere dannosa all’immagine dell’imprenditoria e dell’associazione.

Sezione IV

Doveri e obblighi del Comitato tecnico

I membri del comitato tecnico vengono scelti dal Consiglio Direttivo, su indicazione del Presidente, del Segretario e del Direttore Tecnico tra le parti interessate secondo criteri di competenza tecnica scientifica.

I membri del comitato tecnico e delle commissioni o tavoli tecnici costituiti si impegnano:

  • a svolgere il loro mandato nell’interesse dell’associazione e degli imprenditori associati nel rispetto delle linee di indirizzo suggerite dall’associazione;

  • a definire le posizioni dell’associazione su tutti gli argomenti tecnici per i quali è necessario esprimere all’esterno il parere dell’Associazione stessa, garantendo un comportamento ispirato ad autonomia ed indipendenza intellettuali;

  • a proporre soluzioni tecniche, anche di carattere normativo, ispirate al miglioramento continuo delle condizioni ambientali, di salute e di igiene legate all’attività di recupero e di reimpiego;

  • a non utilizzare per fini di lucro personale eventuali scoperte scientifiche derivanti dall’attività propria del ruolo tecnico ricoperto;

  • ad assumere gli incarichi non con intenti remunerativi;

  • a rimettere il loro mandato ogni qualvolta si presentino cause di incompatibilità od impossibilità di una partecipazione continuativa o comunque su richiesta dell’organo di tutela individuato;

Sezione V

Doveri e obblighi dei rappresentanti esterni

Vengono scelti tra gli associati o tra le parti interessate secondo criteri di competenza ed indipendenza, su delibera del direttivo.

I rappresentanti si impegnano:

  • a svolgere il loro mandato nell’interesse dell’associazione e degli imprenditori associati nel rispetto delle linee di indirizzo suggerite dall’associazione;

  • a relazionare con assiduità sullo svolgimento del loro mandato;

  • ad assumere gli incarichi non con intenti remunerativi;

  • a rimettere il loro mandato ogni qualvolta si presentino cause di incompatibilità od impossibilità di una partecipazione continuativa o comunque su richiesta dell’associazione;

  • ad informare e concordare con l’associazione ogni ulteriore incarico derivante dall’ente in cui si è stati designati.

Sezione VI

Organi di tutela

Per la verifica e l’applicazione delle norme comportamentali sopra indicate è demandato ai Probiviri il compito di fornire, su richiesta del Consiglio Direttivo, un parere obbligatorio sul profilo personale e professionale degli imprenditori coinvolti.

Qualora non direttamente costituito, ANPAR si avvarrà dell’Organo di controllo e tutela dell’organizzazione di appartenenza.