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Qualità

Finora uno dei principali ostacoli allo sviluppo del settore è stata la resistenza culturale all’uso degli aggregati riciclati nelle costruzioni, alimentata dall’assenza di strumenti tecnici (capitolati d’appalto) e normativi adeguati che favorissero l’impiego su vasta scala di questi materiali.

Negli ultimi anni la necessità di adeguarsi alle direttive europee (Direttiva 89/106/CEE) nonché la presa di coscienza di voler affrontare e superare il problema ambientale generato dalla continua richiesta di materiale da costruzione e dalla gestione dei rifiuti inerti (DM 203/03) hanno portato finalmente a gettare delle basi concrete per un importante impulso del settore.

In particolare, grazie anche all’azione di ANPAR, si sono verificati alcuni eventi che sono destinati a favorire l’impiego su vasta scala di questi materiali:

  • l’entrata in vigore delle norme tecniche di prodotto emanate per la marcatura CE dei prodotti da costruzione (Direttiva 89/106);
  • l’inserimento degli aggregati riciclati tra i beni e manufatti che devono essere impiegati dalle PA nelle proprie opere con un minimo del 30%;
  • l’emanazione della Circolare MA 5205/05, applicativa del DM 203/03, che fissa le prestazioni che devono essere possedute dagli aggregati riciclati per essere iscritti al repertorio del riciclaggio;
  • l’emanazione di capitolati d’appalto di nuova concezione che contemplano l’uso degli aggregati riciclati.

L’obiettivo comune delle novità introdotte, in particolare con la marcatura CE, è quello di garantire una produzione di aggregati con specifiche e costanti caratteristiche prestazionali a prescindere dalla loro origine (naturali, artificiali e riciclati).

Il mercato oggi richiede infatti sempre maggiore qualità ai prodotti: gli aggregati riciclati non temono questa sfida poiché possiedono caratteristiche prestazionali equiparabili agli aggregati di cava e di fiume.

 

Cosa sono gli aggregati riciclati

Gli aggregati riciclati sono il prodotto del trattamento dei rifiuti di natura inerte (macerie edilizie, ma anche scarti industriali).
Da ormai numerosi anni gli aggregati riciclati vengono impiegati con ottimi risultati nelle opere stradali (rilevati, sottofondi, riempimenti e colmate, strati di fondazione), nei manufatti in calcestruzzo a bassa resistenza e nei ripristini ambientali.

Come si producono

La qualità degli aggregati riciclati, in particolare la sua costanza nel tempo, si ottiene esclusivamente mediante un attento controllo del processo di produzione ed un adeguato trattamento.

Essa è strettamente legata al tipo di rifiuti conferiti all’impianto e al tipo di processo con cui vengono trattati. Allo stato attuale, considerato che i rifiuti conferiti risultano estremamente eterogenei, per ottenere ad esempio aggregati riciclati rispondenti alla Circolare MA 5205/05, gli impianti devono essere dotati di fasi meccaniche di macinazione, vagliatura, selezione granulometrica e separazione della frazione metallica e delle frazioni indesiderate.

Dal giugno 2004 l’obbligo di marcatura CE dei prodotti da costruzione (inclusi pertanto gli aggregati di qualunque natura e/o origine) da una parte garantisce maggiormente gli utilizzatori e, dall’altra, consente di distinguere sul mercato i produttori di aggregati riciclati in grado di fornire un prodotto di qualità.

A cosa servono

  • Opere stradali, portuali, aeroportuali;
  • Recuperi ambientali, riempimenti e colmate;
  • Strati accessori aventi funzione antigelo, anticapillare, drenante, etc.;
  • Calcestruzzi a bassa resistenza.