Si è tenuto ieri, 23 settembre nell’ambito dell’edizione 2021 di INERTIA il webinar dal titolo“I RIFIUTI DA C&D: COSA CAMBIA ALLA LUCE DEL D.LGS 116/2020 & I DECRETI EOW DI SETTORE”

PROGRAMMA

Coordinatori: Stefano Cicerani (Comitato Scientifico INERTIA) – Valeria Frittelloni (ISPRA – SNPA)

Saluti introduttivi
On. Chiara Braga, Commissione Bicamerale Ecomafie

Relazioni:
Pierluigi Altomare – Ministero della Transizione Ecologica – La disciplina end of waste nel settore delle costruzioni
Costanza Mariotta (ISPRA-SNPA) – I numeri del settore e gli obiettivi di recupero alla luce delle direttive europee
Daniele Salvatori – ARPAE – La demolizione selettiva e le campagne mobili di gestione dei rifiuti
Paola Ficco – Avvocato, Giurista ambientale – End of Waste, la fine del rifiuto nella logica dell’economia circolare e spunti di miglioramento per la
disciplina nazionale
Marco Ravazzolo – Confindustria – Politiche industriali e delle opportunità di investimento delle imprese
Barbara Gatto – CNA – Le semplificazioni adottate e i nodi da sciogliere: quali prospettive per le imprese artigiane e le PMI?
Stefano Ravaioli – SITEB – Il recupero del fresato d’asfalto e il relativo Decreto End of Waste: stato dell’arte
Giorgio Bressi – ANPAR – Il decreto EoW in Materia di recupero di rifiuti inerti da C&D

L’intervento molto polemico del nostro Direttore Tecnico (slide scaricabili) ha innescato un interessante dibattito tra il Rappresentante del Ministero e l’Associazione.

L’ing. Altomare ha fatto presente che l’accusa di mancata scientificità nel confronto con ANPAR è infondata e che nel testo del DM EoW in fase di approvazione il limite dei solfati nell’eluato del test di cessione è stato portato a 750 mg/l.

L’ing. Bressi ha ricordato ai presenti che solo grazie alla pressione di ANPAR e al conseguente parere di ISPRA ciò è stato possibile, ma che tale innalzamento è solo un minimo risultato.

L’inserimento di nuovi controlli sulla matrice solida, peraltro confondendo un prodotto da costruzione con un suolo, appare per l’associazione assolutamente ingiustificato e inaccettabile.

Il DM 5/2/98 e la Circolare 5205/05 non sono più attuali e sono stati superati da nuove norme tecniche (in particolare la UNI 11531-1), ma ad essi si fa continuo riferimento.

Continuare a valutare l’impatto sulla salute dell’uomo e sull’ambiente tramite un test di cessione inadatto ai nostri materiali e limiti sull’eluato che non hanno basi scientifiche, non può che lasciare irrisolti i principali problemi della nostra categoria.

Il Ministero ha dichiarato che certamente al massimo entro giugno 2022 il DM EoW vedrà la luce, ma ANPAR, che veniva espressamente citata nel parere contrario del Consiglio di Stato, come nessun altro, non è a conoscenza di quali siano gli argomenti in discussione tra l’ufficio legale del Ministero della Transizione Ecologica ed il Consiglio di Stato (che ricordiamo ha bloccato molto tempo fa la pubblicazione del DM) e conseguentemente dubita che si possa arrivare ad un testo da essa condivisibile.

Certamente una così lunga gestazione, seppure in periodo pandemico, non fa presagire nulla di buono.