Il 27 settembre scorso tre importanti associazioni ambientaliste (Greenpeace, Legambiente, WWF) hanno emesso un comunicato congiunto |link| per chiedere al legislatore l’introduzione di una nuova norma che consenta alle Regioni di autorizzare il riciclo “caso per caso”, nel pieno rispetto dei criteri dettati dal paragrafo 2, dell’art. 6 della direttiva 98/2008/UE, nonché l’istituzione di un apposito Registro nazionale presso il Ministero dell’Ambiente in modo da poter sottoporre le attività di riciclo a specifici controlli al fine di garantire il rispetto delle condizioni e dei criteri per l’EoW nonché di assicurare un’applicazione uniforme nell’intero territorio nazionale. Sull’iniziativa si veda anche l’articolo di Edo Ronchi sull’Huffington Post |link|.

Secondo quanto comunicato dal Circular economy network, anche le Regioni hanno messo a punto una loro proposta sulla disciplina End of Waste, che fa riferimento alle condizioni e ai criteri della direttiva facendo salve le autorizzazioni rilasciate “caso per caso”; anche in questo caso si prevede un Registro nazionale delle autorizzazioni.

Sul tema delle autorizzazioni caso per caso esistenti, ricordiamo che la Regione Lombardia ha trasmesso alle Province una apposita circolare (vedasi circolare associativa n. 116 del 23 settembre) che ne conferma la validità: in base all’interpretazione fornita dalla Regione, infatti, “la norma riportata nello Sblocca Cantieri fa riferimento alla “concessione” di autorizzazioni e non alle autorizzazioni vigenti, né ai prodotti da recupero rifiuti già autorizzati.”

Per un aggiornamento in merito alle iniziative governative ed associative che si registrano in materia di End of Waste visita www.uniciurcular.org